Il parco della continuità, la materializzazione di un ricordo e la speranza per il futuro.
Lo studio è stato presentato in forma preliminare alla cittadinanza di Leverano in data 23.07.2013, in occasione del 70° anniversario del bombardamento di Leverano (23.07.1943 – 23.07.2013), durante la giornata de “Il recupero della Memoria per Leverano Futura”.
La proposta progettuale individua nel “degrado progettabile” e nel “recupero della memoria” una opportunità di progetto, in questo caso l’occasione dell’anniversario del bombardamento di Leverano e della perdita di tanti Leveranesi diventa, quindi, una opportunità progettuale per realizzare un luogo della commemorazione e, allo stesso tempo, occasione di rigenerazione della città.
Un nuovo luogo per la cittadina di Leverano in cui, attraverso un unico progetto, si recupera la memoria, si crea uno spazio verde pubblico a ridosso del polo sportivo, e si riprende l’utilizzo della tradizione costruttiva nell’uso di muretti in concio di tufo
Il parco sarà realizzato attraverso una pratica di autocostruzione, che vedrà il coinvolgimento dei cittadini nella posa dei conci di pietra. Saranno infatti gli abitanti che ne realizzeranno le panchine, i cordoli, i bordi secondo un disegno geometrico che recupera la divisione dei campi della Terra di Arneo. I conci saranno posizionati come negli orti e nelle masserie recuperando anche qui la memoria dei luoghi, il genius loci.
La pratica di autocostruzione consente alle persone che usufruiranno del parco di divenire protagoniste del processo costruttivo, sotto la guida dei professionisti che nel corso dell’intero processo forniranno l’assistenza tecnica necessaria a garantire la qualità architettonica, la sostenibilità ambientale dell’intervento e il rispetto delle norme di sicurezza. L’autocostruzione consente di recuperare la capacità di controllo degli abitanti sul proprio habitat e diventa occasione per produrre socialità e senso di comunità.
La scelta del luogo non è casuale; si è scelto di dare decoro ad uno spazio periferico vicino al palazzetto dello sport, luogo che diventerà un asse di penetrazione ciclopedonale nell’Arneo.