Il muro del cimitero diventa “il percorso della memoria”, ridisegna l’ingresso della città riproponendo, nella geometria e nei materiali, le nuove mura urbiche.
Un sistema complesso di percorsi ciclopedonali a varie quote, con slarghi pubblici e accessi al
cimitero, che attraversano il parco di Belloluogo e si collegano al centro storico e all’intera città.
Di sera con la luce artificiale il muro della memoria diviene un nuovo segno urbano, caratterizzando l’accesso alla città.
L’interpretazione e la lettura delle vicine e antiche mura urbiche diventano elemento di riflessione e la matrice di questo progetto. Un elemento di connessione tra la città e i frammenti dell’immediata periferia, attraverso la plasticità di elementi architettonici in pietra e carpenteria metallica di forte impatto visivo che valorizza l’attuale banale muro di recinzione del cimitero.
La ricerca parte da una nuova lettura che si basa sull’equazione (cit. Manuel Gausua) tra “ridefinizione della viabilità”, “riconsiderazione dello spazio pubblico”, “introduzione del fattore verde” e “attenzione all’interazione sociale”. Si tratta principalmente di una strategia di riqualificazione del “non decoro”, per migliorare, riutilizzare e rivitalizzare principalmente i “paesaggi perimetrali ed emarginati” della città. Il tentativo è quello di unificare, attraverso la qualità del progetto le singole necessità che molto spesso si materializzano in interventi specifici che non dialogano e non si integrano con la città e il suo tessuto.