Associare l’immagine simbolo di Torino con la Mole Antonelliana, il Lingotto, la Juventus, è una facile intuizione, pensare a Torino e ricordarsi del suo delizioso cioccolatino gianduiotto, implica una certa golosità.
Immaginare il succulento cioccolatino come una sedia urbana che arredi la città di Torino crea un qualche imbarazzo!
Non tenteremo di convicervi con spiegazioni logiche come si è giunti ad un tale risultato, anche perché non lo sappiamo neanche noi, ma l’idea di riempire i parchi di Torino con tanti gianduiotti giganti, non da mangiare, ma per sedersi comodamente e trascorrere il tempo libero, ci diverte molto.
Pankinotto quindi è il ridesign del famoso cioccolatino torinese non di gianduia ma in plastica ecocompatibile.
Ingrandito e rapportato alle esigenze funzionali, il gianduiotto con la sua plasticità ben si presta ad interpretare i rapporti ergonomici propri di una seduta; nello stesso tempo la forte citazione rimanda a quel desiderio di “dolcezza” proprio del cioccolatino, riscontrabile anche nei momenti di relax.
La semplicità della forma si riscontra anche nelle scelte costruttive volte a favorire una produzione in serie, l’uso all’esterno dell’oggetto e il rispetto dell’ambiente.
Una scocca in plastica, realizzata con i nuovi metodi di stampaggio mediante calchi maschio/femmina, costituisce il telaio del nuovo oggetto. Un sistema a bilanciere che agevola l’apertura e la chiusura della pareti laterali diventa la seduta.
Il vuoto all’interno della scocca, oltre a contenere il peso, garantisce la possibilità di impilare le panchine una sull’altra.
Una semplice variante costruttiva, realizzata attraverso un tagliato in mezzeria in senso longitudinale, permette di addossare al muro Pankinotto. Questa soluzione favorisce un maggiore utilizzo della seduta senza alterare la sua plasticità e il suo carattere originale.
La previsione di diverse colorazioni della scocca rende pankinotto un oggetto collocabile in diversi scenari urbani.